Archivio mensile:Febbraio 2001

Appello avverso sentenza per reato ex art. 73 D.P.R. 309/90

Corte di Appello di Cagliari
Appello avverso sentenza di condanna

Appello avverso sentenza del Tribunale di Sassari, in giudizio abbreviato, che, il giorno 16.11.2000, condanna …………… ad anni quattro mesi sei di reclusione, e ad altro, per delitto ex art. 73 tust;
1. il delitto si esegue nel momento della interazione plurisogettiva sulla compravendita; ovviamente (in quel momento, di fatti, si compiono condotta ed evento di esso);
2. ogni momento antecedente, che non si identificasse con quello degli atti di avvio della esecuzione predetta, da ravvisare secondo il parametro in art. 56 c.p. (e che ovviamente sarebbero consunti da quelli di esecuzione), registrerebbe atti di mera preparazione;
3. ……………è collocato dinamicamente in questa fase, e prima che essa si concluda, diserta l’insieme (oggettivo e soggettivo: sent. p. 5, che individua l’accadimento, ma non lo apprezza adeguatamente; d’altra canto, gli accadimenti che segnalerebbero il contrario, il concorso di ……………, riferiti alle pp., 13 e 14 della medesima, sono parimenti inadeguatamente apprezzati: commento in discussione);
4. diserta in fase antecedente l’avvio della esecuzione, onde (propriamente) non commette il fatto (piuttosto che desistere dalla sua esecuzione), non potendosi equiparare tale diserzione a desistenza (efficace a condizione che egli avesse impedito l’esecuzione altrui del fatto), poichè questa postula che la esecuzione sia iniziata;
5. d’altronde, non è ravvisabile alcuna (con)causazione (da …………) del fatto, registrante interamente causazione altrui, nè è ravvisabile previsione e volizione dell’evento concreto, noto geneticamente solo ad altri (…………. ignora luogo tempo modo e fattore di tutto il fatto);
5.1 per ciò, egli non commette, nè ha dolo che si commetta, il fatto (concreto); per ciò, è stato responsabilizzato per fatto altrui (contro previsione in art. 27.2 cost.);
6. se così non fosse, tuttavia, essendo nondimeno minima l’importanza dell’opera di ………….. alla esecuzione del fatto (per quanto sopra), ciò avrebbe dovuto essere intercettato ex art. 114 c.p.;
6.1 e avrebbe dovuto esserlo ex art. 73.5 tust (salvo a ritenere assorbimento delle due circostanze), pienamente idoneo a misurare (distintamente da ogni altro) il fatto del singolo concorrente (a stregua dei parametri propri, pienamente coerenti alla specie, per quanto sopra);
6.2 e avrebbe dovuto esserlo anche dalla commisurazione della pena (base), nel minimo piuttosto che ben (scandalosamente!!) oltre esso, e dall’aumento massimo di ogni attenuazione, piuttosto che ben meno di esso;
6.3 e avrebbe potuto esserlo anche dalla attenuazione (assoluta e non relativa a ………….) della fattispecie contestata, ex art. 73.5 tust., tenuta lontana attraverso la mirabolante prestidigitazione impressionistica della conversione in migliaia di dosi di pochi etti di droga, e da collaterale aberrante interpretazione della norma (commento in discussione);
7.peraltro, se tutta l’esecuzione è pedinata da polizia, non può compiersi l’evento consumativo, se non apparentemente e inoffensivamente; con seguente impunità ex art. 49.2 c.p.; o seguente punibilità per delitto tentato (non essendosi, per quanto detto, “verificato l’evento”: art. 56.1 c.p.);
8.si impugna anche l’ordinanza che ha rigettato la questione di incompetenza territoriale, nella supposizione che il locus sia quello del rinvenimento della droga (!); laddove è indubitabilmente quello della compravendita di essa, o quello dell’inizio della detenzione di essa (certamente non Sassari, e nemmeno Olbia, e nemmeno Genova, bensì dintorni di Bolzano (s.e.); con implicazioni ex art. 24 c.p.p.;
9.onde si richiede assoluzione per non avere commesso il fatto, o perchè il fatto non costituisce reato (mancanza di dolo), o perchè non punibile (art. 49.2 c.p.); ovvero annullamento ex art. 24 c.p.p.; ovvero qualificazione di delitto tentato (perchè incompiuto l’evento, per il motivo indicato); e, in questo caso, e anche in quello di delitto consumato, attenuazione mediante gli strumenti indicati.
Sassari 28.02.2001

Appello avverso a sentenza per reato ex art. 589 c.p.

Corte di Appello di Cagliari
Appello avverso sentenza di condanna

di …………, nato in……… il …………, difeso dagli avv.ti ……………, (a seguito di ordinanza 18.1.2001, depositata il 19.1.2001, comunicata il 5.2.2001, di accoglimento dell’istanza di rimessioni in termini) avverso la sentenza del Tribunale di Tempio Pausania, in Olbia, che, il giorno 20.9.00, condanna ……………… predetto (e altri) a pena di anni due di reclusione, e ad altro, per delitto ex art. 589 c.p.;
1. la concausalità, materiale e giuridica, della condotta di …………, nel raffronto a quella delle condotte altrui, ammessane in tesi la sussistenza, sia in sentenza, che nella realtà, è inferiore;
2. essa, di fatti, anzitutto sopravviene, alla concausalità altrui, e inoltre questa, sia in quanto immanente alla violazione del divieto primario di inizio di lavori pericolosi in assenza del piano di sicurezza, sia in quanto immanente alla violazione del divieto secondario di instaurazione della sicurezza nel corso dei lavori, assume indubitabile preponderanza, se non autosufficienza determinativa, rispetto a quella successiva, di …………, oltretutto priva di materialità, giacchè profilata esclusivamente in una omissione, di azione impeditiva di evento, causalmente avviato da condotte altrui;
3. in tale contesto, minorante il disvalore di azione di ………… rispetto a quello delle azioni altrui, e quindi la gravità oggettiva del (suo) reato, prioritariamente commisurante la pena nell’ordine assiologico in art. 133 c.p., è aberrante, della sentenza, sia la parificazione della pena inflitta al predetto a quelle inflitte agli altri, sia il disconoscimento, in tale circostanza, oggettiva, di una circostanza, determinabile discrezionalmente, ma doverosamente applicabile quando fosse riconosciuta, capace di agire sulla commisurazione ex art. 62 bis c.p.;
4. aberrante malgrado la evocazione della soggettività, sotto specie di prevedibilità ed evitabilità dell’evento, che, per un verso, nell’ordine assiologico in art. 133 cit., ha posizione inferiore (la soggettività, nel diritto penale materiale quale il nostro, postcede la oggettività), per altro verso, è incongrua all’enfasi commisurativa della sentenza, giacchè non è stata nemmeno idonea ad iscriversi nel valore in art. 61.3 c.p.;
5. inoltre, la sentenza ha trascurato un’altra circostanza attenuante, quella ex art. 62.6 c.p., la cui materialità è stata a dibattimento opportunamente documentata; circostanza peraltro estendibile a tutti i concausatori dell’evento, ex art. 118 c.p., essendo oggettiva ex art. 70. 1. 1) c.p.;
6. l’omissione di impedimento dell’evento, addebitata a …………, sarebbe qualificata da obbligo inerente il ruolo di datore;
6.1 di datore cui è dato lavoro, in verità, di datore fruente del dovere di sicurezza, primario e secondario, gravante altri, di “datore” non soggiacente a quel dovere di sicurezza, nemmeno nella forma negativa dell’impedimento dell’evento che scaturisse dalla sua violazione;
6.1.1 e di fatti a ……… non si addebita, a ben vedere, di non avere impedito l’evento, bensì, di non avere impedito che altri si esponesse al rischio dell’evento, in virtù di un potere di impedimento issato sulla predetta qualità, che in quanto, tuttavia, non soggiacente al dovere anzidetto, svuotata della sua essenza, qualità di datore sui generis, essenzialmente non differenziabile dalla vittima, e perciò dalla titolarità passiva, di obbligo, di incerta genesi e natura;
6.2 tanto che ……… si avvince ad ……………, al postutto, per contratto di appalto di mano d’opera (dal lato fenomenico: l’attrezzatura di ……… è di scarso valore e minima, assolutamente sottovalente rispetto al lavoro; lui stesso è operatore manuale, eterodiretto assolutamente, da …………, insieme ai “suoi” operai; ……… che impiega propria attrezzatura nella esecuzione dell’opera di questi);
6.3 in tale contesto, di imperscrutabilità della fonte effettiva della titolarità passiva, e quindi, probatoriamente, di insussistenza di essa, …………. non ha commesso il fatto, essendo condizione della commissione, e della sua affermazione giudiziaria, l’interferenza naturalistica nella causalità, omissiva, che si qualificasse nella violazione di un obbligo;
7. onde si chiede riforma della sentenza, assoluzione di ………… con la formula indicata, in subordine, applicazione delle attenuanti generiche su una pena che, per quanto sopra, fosse commisurata nel minimo, applicazione su questa anche, o solo, della attenuante della riparazione del danno.
8. si allega ordinanza di rimessione in termini comunicata il 5.2.2001.
Sassari 7.2.2001