Archivio mensile:Novembre 2017

II° – EL codigo penal y constitucional Mariano

II

Ma tornando ai diputats, può notarsi che sia il delitto de rebelion che quello de sedicion (vd.tra poco), non paiono, modalmente e funzionalmente, attagliarsi ad essi ed alle loro deliberazioni.

Perché le disposizioni descrivono sollevazioni di popolo, violente e pubbliche, irriconducibili  alle formali manifestazioni della volontà politica delle istituzioni della Generalitat (pur se, in ipotesi, giuridicamente aberranti, illegittime). Sollevazioni deflagranti, davanti autorità governative chiamate a sedarle o dissolverle (con effetti sulla punibilità o sulla pena): Artículo 479: Luego que se manifieste la rebelión, la autoridad gubernativa intimará a los sublevados a que inmediatamente se disuelvan y retiren. Si los sublevados no depusieran su actitud inmediatamente después de la intimación, la autoridad hará uso de la fuerza de que disponga para disolverlos. No será necesaria la intimación desde el momento en que los rebeldes rompan el fuego. Artículo 480. 1. Quedará exento de pena el que, implicado en un delito de rebelión, lo revelare a tiempo de poder evitar sus consecuencias.2. A los meros ejecutores que depongan las armas antes de haber hecho uso de ellas, sometiéndose a las autoridades legítimas, se les aplicará la pena de prisión inferior en grado. La misma pena se impondrá si los rebeldes se disolvieran o sometieran a la autoridad legítima antes de la intimación o a consequencia de ella: quando si manifesti la ribellione l’autorità governativa intimerà ai sollevati che…. si ritirino……andrà esente da pena l’autore del delitto che…..i meri esecutori de che depongano le armi……

D’altronde, se fossero state sollevazioni, le manifestazioni e le deliberazioni dei referendari indipendentisti, l’ordine di arresto del Juez Lamela avrebbe dovuto estendersi a tutti los sublevados (vd tra poco), alle centinaia di migliaia di persone che (oltre due milioni) parteciparono all’excursus referendario (articulo 473.1  Los que, induciendo a los rebeldes, hayan promovido o sostengan la rebelión, y los jefes principales de ésta, serán castigados con la pena de prisión de quince a veinticinco años e inhabilitación absoluta por el mismo tiempo; los que ejerzan un mando subalterno, con la de prisión de diez a quince años e inhabilitación absoluta de diez a quince años, y los meros participantes, con la de prisión de cinco a diez años e inhabilitación especial para empleo o cargo público por tiempo de seis a diez años. Cioè, punibili i promotori o gli organizzatori o i capi, della ribellione, lo sono anche “ i meri partecipanti”. E se ciò fosse stato ignorato, da  La Fiscalia e dal suo suo juez (il connubio fra essi e le loro funzioni non avviene solo in Italia, benchè in Spagna sia più sobrio), denuncerebbe vieppiù, negli arrestati, presos politicos.

Difatti.

Per i Delitos contra la Constitución (TÍT.  XXI,  CAP.  I Liber II), Rebelion articulo 472:  Son reos del delito de rebelión los que se alzaren violenta y públicamente para cualquiera de los fines siguiente: commettono il delitto di ribellione coloro che si sollevino  violentemente e pubblicamente, perseguendo qualcuno dei seguenti fini…: il  fine attribuito alla rebelion dall’ordine di arresto è di: 5.º Declarar la independencia de una parte del territorio nacional

Quindi, senza la sollevazione manca il delitto. Il quale manca anche se, essa, non abbia perseguito alcuni fini.

Ma quando quel fine avessero perseguito i membri del governo e del parlamento della Generalitat, da un lato, non lo avrebbero fatto sollevandosi al modo detto (va ricordato, peraltro, che Puigdemont ha ripetutamente insistito sulla “non violenza” della  azione  della  Generalitat); da altro lato lo fecero, dicevasi, nella esplicazione di funzioni istituzionali (pur in ipotesi illegittima).

D’altronde, se lo svolgimento di funzioni istituzionali non staccasse la “rebelion” dalla sua previsione legale, poiché tra los fines seguente d’essa appare 6.º Sustituir por otro el a …..el Consejo de Gobierno de una Comunidad Autónoma, o usar o ejercer por sí o despojar al ….Consejo de Gobierno de una Comunidad Autónoma, o a cualquiera de sus miembros de sus facultades, o impedirles o coartarles su libre ejercicio, u obligar a cualquiera de ellos a ejecutar actos contrarios a su voluntad (cioè il fine di subentrare  ….al Consiglio di Governo di una  Comunità Autonoma; o di  usarlo o esercitarlo per sé, o di  spogliare il Consiglio o alcuno dei suoi membri, delle sue facoltà, o impedire o coartare il loro libero esercizio od obbligare qualcuno d’essi ad eseguire atti contrari alla sua volontà):

sarebbe manifesta la corrispondenza ad esso della devastante manovra di intrusione di sostituzione di destituzione di coercizione di spoliazione delle funzioni  del Consiglio e dei  membri della Generalitat, attuata da Rajoy “al volante”  dell’art 155 della Constitucion.

E  manifesta la corrispondenza al fine di 4.º Disolver…. cualquier Asamblea Legislativa de una Comunidad Autónoma, impedir que se reúnan, deliberen o resuelvan, arrancarles alguna resolución o sustraerles alguna de sus atribuciones o competencias (fine di disciogliere l’Assemblea,….o di impedire che si riunisca, che i suoi membri deliberino o adottino risoluzioni o annullino risoluzioni o sottraggano attribuzioni o competenze), della devastante manovra attuata da Rajoy al comando de La Guardia Civil, con le irruzioni nelle sedi e nelle funzioni della Generalitat (e con l’arresto, a seguito delle manifestazioni di protesta di centinaia di migliaia di persone nei giorni 20, 21 di  settembre, di quattordici funzionari delle Generalitat, subito seguito da quello di Jordi Cuixart e di Jordi Sanchez  per delito de sedicion: vd dopo).

E manifesta la corrispondenza, di  quest’ultimo comando e dei suoi esecutori, al delito in  artículo 498: Los que emplearen fuerza, violencia, intimidación o amenaza grave para impedir a un miembro ….de una Asamblea Legislativa de Comunidad Autónoma asistir a sus reuniones, o, por los mismos medios, coartaren la libre manifestación de sus opiniones o la emisión de su voto: saranno puniti coloro che useranno forza violenza intimidazione minaccia per impedire a un membro dell’assemblea di partecipare alle sue riunioni , o con gli stessi mezzi, coartare la libera manifestazione delle loro opinioni o la espressione del voto.  E al delito in artículo 499:  La autoridad o funcionario público que quebrantare la inviolabilidad de …….una Asamblea Legislativa de Comunidad Autónoma, será castigado con las penas …..: la autorità o funzionario pubblico che infrangerà la inviolabilità della assemblea sara punito….

E se el juez Lamela, arrestando per delitti di rebelion (y sedicion)  avesse “steccato”,  come qui si ipotizza: “Los querellados jugaron un papel activo, impulsando el proceso soberanista minuciosamente diseñado y franqueando toda clase de barreras que pudieran desviarles de su última finalidad” ( :la dichiarazione di indipendenza). “La acción de los querellados fue meditada y perfectamente preparada y organizada, reiterando durante más de dos años el incumplimiento sistemático de las resoluciones del Tribunal Constitucional en pro de la independencia”. In  altre parole, el juez  accusa gli arrestati di avere elaborato  la strategia di un movimento secessionista, organizzata e con  divisione dei ruoli tra le autorità governative, parlamentari e le associazione indipendentiste (ANC e Ómnium) che permisero la celebrazione del referendum illegale dell’1 di ottobre e la dichiarazione d’indipendenza approvata nel Parlamento lo scorso 27 ottobre. Oltre che di avere inadempiuto alle risoluzioni del Tribunale Costituzionale a prò della indipendenza . Cioè li accusa, per tabulas, di nulla che sia, e nemmeno somigli a ribellino suesposta; allora:

è manifesta la corrispondenza della accusa al delitto in  Artículo 501. La autoridad judicial que inculpare o procesare a un miembro ……..de una Asamblea Legislativa de Comunidad Autónoma sin los requisitos establecidos por la legislación vigente, será castigada….: il giudice che avesse incolpato o processato un membro della Assemblea…. in mancanza dei requisiti stabiliti dalla legge….sarà punito.

In proposito non pare inutile rilevare che, in questa parte del codigo penal, le istituzioni della  Generalitat ed il loro addetti sono rappresentati  “soggetti passivi” del reato, quelli che lo subiscono, non “soggetti attivi”, quelli che lo commettono. Posizioni non invertibili, giudiziariamente,  nel sottosistema. Benchè lo siano state.

Dunque “reato comune”, di popolo, la rebelion, non di istituzione. Ovviamente, di  istituzione che non se alzaren violenta y públicament., come fece la istituzione, militare,  sollevatasi, nel mese di febbraio del 1981, con il   “colonnello Tejero”, il quale, al comando del La Guardia Civil (guarda caso..), irruppe pistola in pugno nel Parlamento madrileno, sequestrò alcuni  membri, ne disperse altri (non tutti, fra questi Santiago Carrillo, che non ne fu  intimorito), poi fu arrestato, incriminato per rebelion e condannato a trent’anni di carcere.

D’altronde, è stato ritenuto delito de desobediencia al Tribunal Constituzional (Lib. II, Tit.l XIX Cap. III. art 410: Las autoridades o funcionarios públicos que se negaren abiertamente a dar el debido cumplimiento a resoluciones judiciales, decisiones u órdenes de la autoridad superior, dictadas dentro del ámbito de su respectiva competencia y revestidas de las formalidades legales, incurrirán en la pena de multa de tres a doce meses e inhabilitación especial para empleo o cargo público por Tiempo de seis meses a dos años.: le autorità o funzionari pubblici che non adempissero a ..decisioni od ordini legittimi di autorità superiori saranno puniti ….), a marzo scorso, nel processo ad Artur Mas (ex presidente della Generalitat, Joana Orteg, ex vicepresidente, Irene Rigau, ex assessore, condannati a due anni di interdizione dai pubblici uffici: la Fiscalia aveva chiesto dicci anni de prision), il fatto di avere promosso, con manifestazioni e mobilitazioni e deliberazioni non diverse da quelle della Generalitat presente, nel 2014, un referendum consultivo sulla indipendenza della Spagna.     ….segue

Quanto al delito de Sedición (Delito contra el orden publico, Lib. II Tit. XXII, Cap.   I, art 544): Son reos de sedición los que, sin estar comprendidos en el delito de rebelión, se alcen pública y tumultuariamente para   impedir, por la fuerza o fuera de las vías legales, la aplicación de las Leyes o a cualquier autoridad, corporación oficial o funcionario público, el legítimo ejercicio de sus funciones o el cumplimiento de sus acuerdos, o de las resoluciones administrativas o judiciale: sono rei di sedizione coloro che, non avendo commesso delitto di ribellione, si sollevino pubblicamente e tumultuosamente per impedire, con la forza o fuori della vie legali la applicazione delle leggi a qualche autorità..il legittimo esercizio delle loro funzioni, o l’adempimento degli accordi e delle risoluzioni amministrative o giudiziali.

I caratteri della sollevazione, dalla tumultuosità all’impiego della forza, ben disegnano il delitto, e ad  essa paiono adeguati i rilievi svolti in tema di rebelion. Compreso quello che la sollevazione deflagri, ex art 479 cit., dinanzi l’autorità governativa chiamata a sedarla o dissolverla (con effetti sulla punibilità e sulla pena), giacchè, per Artículo 549: .Lo dispuesto en los artículos 479 a 484 es también aplicable al delito de sedición). Mentre i fini , della sollevazione, si   indirizzano alla opposizione a comandi della legge o di altra autorità nel legittimo esercizio delle sue funzioni, o all’adempimento di accordi o di risoluzioni giudiziali.

P.Diaz

I° – EL codigo penal y constitucional Mariano

Che il supertifoso (si dice) del Real Madrid, Mariano Rajoy, ambisse a sfondare, dopo quella avversaria dei campi da gioco, la rete dei diritti dei poteri delle prerogative delle funzioni delle istituzioni, dell’avversario politico, oltre che dedursi dalle sue ascendenze culturali (il franchismo monarchico), avrebbe potuto indursi da quanto perpetrò il suo Partido Popular addì 21 gennaio 2015, quando, al riparo delle mura del Parlamento madrileno, a maggioranza fornibile da sé stesso e a spregio della opposizione di ogni altro partito (di centro e di sinistra), reintrodusse nel codigo penal (benchè sedato qualche anno prima da una riforma “postfranchista”), la “cadena perpetua” (così è detto l’arnese che, nel lontano – e vicino – 1823-1848, fu, per la prima volta, stretto alla caviglia del condannato all’ergastolo, e vi restò fino al decesso del “Generale Franco” – che,  invero, antecipato di qualche anno dal “Generale De Rivera”, all’ergastolo aveva assegnato una “misura alternativa”: la pena di morte), fino al 1975 e all’avvento, poco dopo, della Constitucion (che lo aboliva implicitamente disponendo, all’art 25.2, reeducatiòn y reinsercion social del condannato).

Reintrodusse, quel Partito diretto dal compulsivo Rajoy, la “prisio permanente”, detta furbescamente “revisable” (correggibile), a scanso di addebiti di incostituzionalità ex art 25.2 de la Constitucion (in effetti, chiunque saprebbe obbiettare che è irrieducabile e irreinseribile in società chi sia murato a vita..), adducendo ad esempio positivo, in Parlamento, l’Italia ed il suo ergastolo “condizionale” (invero tornato incondizionato se “ostativo”), benché il suo codice penale fosse, e forse proprio perché era, il più efferato dell’Europa occidentale….

D’altronde, la passione per la pena glie la aveva ingrossata, alcuni anni prima (1996-2004), il similpoliticante Josè Maria Aznar, che aveva innalzato il  massimo detentivo da trenta a quarant’anni.

Insomma, un  Partido  Popular contra el pueblo, a meno che i condannati non fossero  popolo, o che, più veridicamente, ne fossero estraniati.

E per una  pena che sigillasse la politica sociale (carcerando el reo del “robo” – del  furto aggravato- si esonera dal confronto con la economia che lo genera, e dalla responsabilità relativa); e sigillasse la politica politica (vd dopo), che spacciando il dissenso o la disobbedienza o l’opposizione o la ribellione o la rivolta o la sedizione o la insurrezione, popolari, per delitos, si esonera dal confronto  con essi e dalla responsabilità relativa.

Ebbene in siffatta  “politica criminale” sono  completamente immersi il partito di Rajoy, il  Governo ed il Parlamento ed il Monarca madrileni; e sono incastrate le sorti dei loro  avversari. Di fatti.

Nell’anno 1995, il reame rifondato dal “Generale Franco” ammansì (si accennava) el codigo penal, in rapporto all’avversario comune (economico etico imprenditoriale amministrativo  sociale…). Ma non in rapporto all’avversario politico, a chi ledesse o turbasse o minacciasse (o anche solo pensasse di farlo: in ambito, anche in Italia si processano le intenzioni), la serenità politica del reame. Affinchè intatta e intangibile restasse l’antica maestà, quale contromisura di ogni altra sociopolitica, quale asimmetria di  sovrano a suddito.

Dunque monarchia “assoluta”, tutt’altro che “costituzionale”, “parlamentare”, quella spagnola in questa articolazione (antipopolare) dell’ordinamento giuridico. Neo franchismo, d’altronde pari al neomussolinismo del codice penale, che serba intera, anzi ha ampliato, in quella stessa articolazione, la dotazione della monarchia sabauda, pur fattasi “repubblica”: perché in effetti, all’assoggettamento penale dell’avversario politico si dedica certo statalismo, sia monarchico che repubblicano….

Vi si dedica,  cominciando  dall’atto primario  (vera  dichiarazione di guerra per il  tempo di pace) dell’affissione, alla condotta avversaria, della reità, della criminosità verso la discriminazione da ogni altra condotta (lecita o non penalmente illecita), quale epigrafe della sua persecuzione fino alla eliminazione militare edulcorata dalla toga. Dove la  democrazia con codici siffatti è superstizione, credenza, propaganda fraudolenta, e massacro di popolo.  E dove, o prima o poi,  piovono pusch golpe pogrom: il genere di calamità sociopolitica innescata da Mariano Rajoy.

Cui par necessario  ricordare (nessuno tuttavia credendo  possa dimenticarlo), che per l’art 55.3 del  Estatut de autonomia de Catalunya (TÍTOL II, De les institucions, CAPÍTOL I)El Parlament ès inviolable…..; e per l’art.  57.1 (Estatut dels diputats):  1. Els membres del Parlament són inviolables pels vots i les opinions que emetin en l’exercici de llur càrrec : il Parlamento è inviolabile e lo sono anche i suoi membri, per i voti e le opinioni espressi nell’esercizio del loro incarico.

Dunque gli indicenti e deliberanti, a settembre e ottobre scorsi, referendum e indipendentismi, che fossero parlamentari (primo fra tutti  Puigdemont, President de la Generalitat de Catalunya), ciò facenti d’altronde con opinioni e voti (addirittura con valore di ley, di legge, il sei di settembre scorso: vd dopo) emessi nell’esercizio del loro incarico, erano inviolabili. Intangibili comunque da quell’atto (violento e distruttivo) che è l’accusa penale con arresto (mentre, ovviamente, non lo erano le deliberazioni, dalla  contestazione  giuridica e giudiziaria extrapenale, ad esempio quella attuata, su richiesta delGobiernomadrileno, dal  Tribunal Constitucional, che ha sospeso e poi annullato quella ley e altro: vd dopo)

Anche perché, e per di più, Durant llur mandat gaudeixen d’immunitat amb l’efecte concret que no poden ésser detinguts si no és en cas de delicte flagrant : …godono di immunità dagli arresti, non possono essere arrestati se non in caso di delitto flagrante (art 57 cit.): cioè che avvenga al momento dell’arresto (può qui notarsi incidentalmente che se, per art 57.2 :  En les causes contra els diputats, és competent el Tribunal Superior de Justícia de Catalunya. Fora del territori de Catalunya la responsabilitat penal és exigible en els mateixos termes davant la Sala Penal del Tribunal Suprem: nelle cause contro i deputati è competente il tribunale catalano, fuori della Catalogna è competente il tribunale madrileno; se “Fora”, della Catalogna, si riferisse al delitto, in vece lì commesso, la competenza territoriale del processo in corso apparterrebbe al primo, non al secondo, tribunale, che ciò malgrado se l’è presa).

Per cui a sconcerto dell’ordine giuridico sopra delineato potrebbe ritenersi diramato l’ordine di arresto dei parlamentari catalani impartito dal juez Carmen Lamela su richiesta de La Fiscalia madrilena (la quale, peraltro, ha  incriminato anche i membri della “Mesa del Parlamento” che ammisero alla discussione una mozione di Junts pel Sí che trattava di iniziative per la creazione di una Repubblica catalana). Atto di imprigionamento extragiuridico (benchè giudiziario) e politico, diretto a fare “presos politicos” dalla magistratura al servizio del Governo madrileno al servizio del re (dal quale El Fiscal General del Estado será nombrado …, a propuesta del Gobierno, oído el Consejo General del poder judicial, per quattro anni eccezionalmente rinnovabili, oggi assegnati a Josè Manuel Maza: articulo 124. 4 Constitucion,) cui ovviamente mai potrebbero garbare i repubblicani ; né potrebbe bastare la loro destituzione dalle, sostituzione nelle, funzioni conferite a suffragio popolare, che l’art 155 della Constitucion avrebbe rimesso nelle mani (profane) di Rajoy, secondo quanto va raccontando, ma che lì non si legge affatto:
Artículo 155.1. Si una Comunidad Autónoma no cumpliere las obligaciones que la Constitución u otras leyes le impongan, o actuare de forma que atente gravemente al interés general de España, el Gobierno, previo requerimiento al Presidente de la Comunidad Autónoma y, en el caso de no ser atendido, con la aprobación por mayoría absoluta del Senado, podrá adoptar las medidas necesarias para obligar a aquélla al cumplimiento forzoso de dichas obligaciones o para la protección del mencionado interés general. 2. Para la ejecución de las medidas previstas en el apartado anterior, el Gobierno podrá dar instrucciones a todas las autoridades de las Comunidades Autónomas.

Dove si apprende, dal secondo comma, che il Governo, per la esecuzione del las medidas, le misure adottate, potrà dare istruzioni alle autorità delle comunità autonome, non destituirle e sostituirle. E si apprende, dal primo comma, che las medidas saranno proporzionali e funzionali all’adempimento forzoso delle obbligazioni inadempiute dalla Comunità; cioè a far sì che questa adempia,  ma senza la destituzione e la sostituzione degli  obbligati.

E che quindi non vi è traccia, nell’art 155 cit.,  delle misure richieste dal Governo al Senato e da questo  approvate addì  27 di ottobre:
– l’attribuzione al capo del governo madrileno del potere di sciogliere il Parlamento dellaGeneralitat  e di convocare nuove elezioni (entro un massimo di sei mesi);
– l’attribuzione allo stesso del potere di destituire il presidente della Generalitat Carles Puigdemont e il suo Govern; e di assegnare le funzioni di questa ai ministri del proprio Governo;
– la riduzione della funzione de La Generalitat alla amministrazione ordinaria;
– la sottrazione al Parlament del potere di proporre il candidato alla presidenza della Generalitat.

E tanto meno vi è traccia della possibilità  dell’arresto degli obbligati.

Insomma, quando si noti che nemmeno la lista, degli obblighi che sarebbero stati inadempiuti, fu predisposta, dal Governo di Rajoy, non solo per la contestazione a Puigdemont, preliminare alla deliberazione del Senato por la aprobation a majoria absoluta, de las medidas, ma neanche per questa,  si comprende  che cosa abbiano fatto,   Governo e  Senato madrileni, dell’art. 155 Constitucion.  

Volendosi comprendere per analogia, basti osservare la Turchia sotto il maglio di Erdogan (“ex calciatore professionista”), dove l’avversario politico anche solo ipotetico, destituito da ogni funzione, servizio, stato, è arrestato in massa, espulso dal contesto sociale, disperso.

Segue    

P.Diaz