CORONAVIRUS ITALIANO

SE I NUMERI SONO INCERTI O ASSENTI 1. il numero dei “contagiati” potrebbe essere maggiore di quello ufficialmente riferito, dunque questo è incerto 1.1 anche il numero dei morti potrebbe essere maggiore di quello ufficialmente riferito, dunque anche questo è incerto 2. incerto l’uno e l’altro, potrebbe essere certo l’effetto delle restrizioni personali e sociali? 2.1 e, quindi, certa la loro efficienza ? 2.2 e comunque, potrebbe essere certa la loro efficienza, quando siano applicate in zone completamente mancanti di “guariti” “positivi” “contagiati” “morti”? 2.3 in questo caso non sarebbe certa la loro inefficienza? 2.4 e, applicate nel caso di incerta efficienza, non sarebbero prive di valore scientifico e colme di disvalore pratico (politico)? 2.5 e applicate nel caso di certa inefficienza, e quindi nella consapevolezza della loro superfluità, non si colmerebbero di irrazionalità (istintualità)? 2.6 e poiché questa consapevolezza sarebbe congiunta a quella dell’oppressività personale e sociale, della dannosità politica, estreme, non si colmerebbero, le restrizioni, oltre che di irrazionalità, (tecnicamente) di dispotismo? SE I NUMERI FOSSERO CERTI 3. d’altronde, se i numeri dei “ guariti” “ positivi” “ contagiati” “ morti”, diffusi ogni sera ad ora fissa dal Capo della protezione civile (cui si è aggiunta una vocetta pungente, ammonitoria o dissuasoria ), fossero certi, ciò non confermerebbe, dell’efficienza delle misure, quanto dicono (sopra) i numeri incerti e i numeri assenti? 3.1 giacche’, se sono corrispondenti (all’incirca) a quelli che introdussero le restrizioni, queste, dopo (quasi) due mesi alcun effetto hanno indotto 3.1 ovviamente, ciò non esclude che lo indurranno. Tuttavia include anche che non lo indurranno. E d’altronde, e se non è dicibile (detto) quando lo indurranno non è dicibile (detto) se lo indurranno 3.2 ciò se, d’altro canto ancora, non fosse (recisamente) dicibile che non lo indurranno: 3.3 giacche se, in pari tempo, tutt’altre restrizioni (scilicet: misure), altrove, hanno indotto l’effetto, ciò dice che quelle restrizioni non lo produrranno (tanto che è iniziata la corsa affannosa alla ricerca delle suddette misure) 4. per cui, è doveroso ipotizzarlo, non è escluso che l’enumerazione serale dei “guariti” “positivi” “ contagiati” morti” , senza integrazioni specificazioni precisazioni ( causali situazionali contestuali), (sprovvedutamente) smentendo l’efficienza delle restrizioni, ad un tempo le giustifichino (e, come da tradizione, la drammaturgia è affidata sopratutto ai “morti”, come mostra l’abissale scarto tra il numero ufficiale d’essi, da Covid, e quello del comunicato serale). SE I COMUNICATI FOSSERO PIU’ LOQUACI 5. I focolai virali divamparono (invariabilmente) in luoghi chiusi, o comunque rinchiusi nei confini urbani 5.1 al seguito d’essi, la popolazione nazionale fu lì rinchiusa 5.2 i comunicati dei numeri dei “ guariti” positivi” “ contagiati” “morti” tacquero ermeticamente sulle ubicazioni delle manifestazioni patoletifere 5.3 se note, avrebbero permesso di dire (e di comunicare) se le restrizioni fossero producenti o controproducenti 5.4 se ignote, si sarebbe dovuto conoscerle per dire (e comunicare) lo stesso 5.5 furono inutilizzate, o ignorate, perché non apparisse che, combattendo il virus, le restrizioni lo moltiplicavano? 5.6 E che, moltiplicandolo, endemizzavano la sottomissione della popolazione? pietro diaz

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